“Stanza con fantasma o senza fantasma?”
Così ci accoglie la coppia di artigiani, insieme ad una nutrita colonia di gatti, all’ingresso del vecchio borgo, raccontandoci anedoti di anime rimaste tra le mura delle case abbandonate e… a volte molto presenti.
Pentedattilo, un’affascinante borgo dell’area grecanica calabrese, sembra tutt’uno con le rocce che lo savrastano e che, proprio per la loro insolita forma, danno il nome a questo piccolo gioiello disteso sulle montagne e affacciato sul mare. Il paese, progressivamente sgomberato in seguito ad un terremoto o per la scelta di un luogo più facile da vivere, è quasi interamente ristrutturato (grazie a fondi europei), ed è quasi interamente destinato ad ospitare turisti, botteghe e musei…. ma è vuoto.
Tutto sembra pronto per essere vissuto ma, mentre lo attraversiamo, non c’è nessuno che parla, nessun bambino che gioca, nessuna attività che si svolge.
Solo gli scatti di Tonino, che disegna il paese con i suoi occhi, accompagnano i nostri passi. “…è un borgo che aspetta come la Bella Addormentata di essere risvegliata con un bacio” (Emilio Casalini). ..ora la vita può accomodarsi oppure lasciarlo abitato da racconti di leggende e fantasmi.